lunedì 7 dicembre 2009

Giovanna d'Arco di Luc Besson

Regista: Luc Besson
Interpreti: Faye Dunaway, John Malkovich, Dustin Hoffman, Vincent Cassel, Tchéky Karyo, Milla Jovovich
Paese: Francia
Anno: 1999
Genere: storico

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Trama
Guerra dei cent'anni. Giovanna d'Arco, già leggenda popolare a diciotto anni, riesce, da sola, a superare le linee nemiche inglesi e raggiungere a Chinon Carlo VII, delfino di Francia. La "pulzella" convince il futuro re di essere in diretto contatto con Dio, soprattutto lo induce ad attaccare gli Inglesi ad Orléans. Giovanna vince una battaglia dopo l'altra. Quando Carlo, incoronato re, decide di trattare col nemico inglese, Giovanna continua la guerra da sola. Tradita, viene presa prigioniera dai Borgognoni, che simpatizzano con gli inglesi, e venduta al nemico per 10.000 scudi. Il re non muove un dito, ben contento di essersi liberato della patata bollente. Giovanna viene processata per eresia. Le si offre la possibilità di abiurare ma non recede dalle proprie posizioni. Arde sul rogo il 24 maggio del 1430 sulla piazza del mercato vecchio in Rouen.

Critica
Una santa con le tette e il sedere di fuori non è uno spettacolo di tutti i giorni: eppure è così che Milla Jovovich, interprete di Giovanna d'Arco elevata agli altari nel 1920, reclamizza il kolossal del suo ex-marito Luc Besson sulle copertine delle riviste. Si scopron le tombe, si levano i morti: Dreyer e Bresson puntano il dito accusatore contro questa Pulzella post-moderna che sarebbe veramente da bruciare. Androgina, ingenua e catastrofale, Milla un po' è Gelsomina e un po' Calamity Jane: in battaglia si comporta da ammazzasette ruotando la spada a mulinello e quando è in preda alle estasi mistiche sembra la testimonial di uno spot pubblicitario. Finché sul passo estremo le appare il fantasma di un frate, Dustin Hoffman, in figura di Grillo Parlante. Ovvero un fantasma di personaggio recitato con ridicolo sussiego da un attore che finora passava per intelligente. Se la cava meglio John Malkovich nei panni del Delfino, almeno finché il testo gli concede una certa ironia: la scena in cui si nasconde per non farsi riconoscere dalla mistica salvatrice della Francia è la più riuscita del film. Besson ha i mezzi e l'autorità per tenere in pugno i momenti epici, mobilitando cavalli, macchine da guerra e migliaia di soldati, ma non sa come cavarsela quando è costretto a tornare sui caratteri e sui significati: allora tenta di confondere le idee affidandosi a un suono perpetuo di tam-tam, coretti angelici, sibili e rumori vari. Di tutti i cinquanta film sulla Pulzella (lascio la responsabilità del computo agli esperti che l'hanno formulato), questo non è forse il più brutto: ma il più stupido certamente sì.
di Tullio Kezich, Il Corriere della Sera


[DivX-ITA] Giovanna d'Arco.Besson.1999.avi
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